Collana di Studi, 8, Genova, 2013
ISBN: 978-88-6373-241-2
- Gianni Bozzo, Santino Tagliafichi (1756-1829): tradizione e modernità a Genova tra Sette e Ottocento, pp. 208
Il libro costituise la prima monografia sul pittore Santino Tagliafichi (1756-1829), fratello del celebre architetto neoclassico Andrea, figura di spicco, pur se poco nota, del momento di transizione dell'arte genovese dalle forme barocche a quelle, classicheggianti, dei primi decenni dell'Ottocento.
Pittore colto, formatosi nell'ambito dell'Accademia Ligustica, Tagliafichi realizza una singolare sintesi tra le clausole formali rococò e il nuovo rigore archeologizzante. Riformatore, senza mai del tutto interrompere i legami con la tradizione, Santino fu profondo conoscitore dell'arte genovese e delle ricchiessime quadrerie dei nobili locali, presso cui svolse ininterrotta attività di restauratore, di perito, di mediatore per compravendite di opere d'arte, nel momento cruciale della dispersione della maggior parte delle collezioni aristocratiche cittadine.
Sfiorato dai grandi avvenimenti dell'epoca sua, Tagliafichi seppe riservarsi un ruolo riconoscibile di artista consapevole del passato e non ignaro di ciò che andava maturando a Roma e negli altri centri di irradiazione del nuovo stile, operando spesso colte sostituzioni di opere antiche con invenzioni che possono definirsi elaborazioni critiche, oltre che produzioni creative.
La modestia del suo vivere e la compostezza della sua pittura, rimproverategli da Alizeri, sono, però, indicatrici di un particolare modo di porsi, molto civile, dell'artista nell'ambito di una società, oggetto di rivolgimenti profondi.
La ricostruzione di un credibile corpus di dipinti, disegni e incisioni ha comportato un lavoro di indagine, ma anche un esercizio di analisi formale, finalizzate all'attribuzione di opere, compiuto con consapevole assunzione delle relative responsabilità.